CURRICULUM VITAE

Nato a: Edolo (BS)

il: 22 Marzo 1978

Dottorato in Materiali per l'Ingegneria (XIX ciclo)

Università degli Studi di Brescia

Conseguito in data 07 Maggio 2007

Titolo della tesi: "Studio sul calcestruzzo fibrorinforzato per applicazioni industriali: dalle proprietà del materiale al comportamento strutturale".

Relatore: Prof. G. A. Plizzari

Commissione esaminatrice: prof. P. Gambarova (Politecnico di Milano), prof. M. Boniardi (Politecnico di Milano) e prof. C. di Natale (Università di Roma "Tor Vergata")

Laurea in Ingegneria Civile V.O. (Ind. Strutturistico)

Università degli Studi di Brescia

Conseguita in data 19 Marzo 2003

Titolo della tesi: "Comportamento sperimentale di elementi prefabbricati in calcestruzzo fibrorinforzato".

Relatore: Prof. G. A. Plizzari

Correlatori: Prof. A. Meda, Prof. P. Riva, Ing. F. Minelli

Controleratore: Prof. M. di Prisco

La tesi ha ricevuto il premio di laurea nazionale "Brunello Sarno" consegnato durante le Giornate AICAP 2004 a Verona dall'Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso (A.I.C.A.P.)

Esame di Stato per l'abilitazione professionale

Abilitazione ottenuta presso l'Università degli Studi di Brescia nella sessione di Settembre 2003.

Esperienze professionali

Da Marzo 2011 ad oggi:

Assunzione a tempo indeterminato come Tecnico Laureato presso il Laboratorio Prove Materiali “Pietro Pisa” dell’Università degli Studi di Brescia.

Da Maggio 2007 a Marzo 2011:

Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente (D.I.C.A.T.A.) dell'Università degli Studi di Brescia, nell'ambito del settore scientifico disciplinare di "Tecnica delle Costruzioni" (ICAR/09). Titolare dell'assegno: "Comportamento strutturale di elementi strutturali realizzati con calcestruzzi fibrorinforzati", coordinatore prof. G.A. Plizzari.

Cultore della materia presso la stessa Università nell'ambito dei corsi di "Tecnica delle Costruzioni" affidati al prof. G.Plizzari.

Da Maggio 2003 a Maggio 2007:

Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Progettazione e Tecnologie dell'Università degli Studi di Bergamo, nell'ambito del settore scientifico disciplinare di "Tecnica delle Costruzioni" (ICAR/09).

Cultore della materia presso l'Università degli Studi di Brescia, nell'ambito dei corsi di "Tecnica delle Costruzioni" e "Fondamenti di progettazione strutturale" affidati al prof. G.Plizzari.

Studente di dottorato del corso in "Ingegneria dei materiali XIX° ciclo", presso l'Università degli Studi di Brescia (tutor Prof. G.A. Plizzari).

Competenze

I temi di ricerca riguardano le strutture in calcestruzzo, in calcestruzzo armato ed in calcestruzzo ad alte prestazioni. Le ricerche sono indirizzate allo studio del comportamento strutturale complessivo, ma affrontano frequentemente studi di base finalizzati ad approfondire le conoscenze sul comportamento del materiale e sui comportamenti locali più importanti. Le ricerche di base vengono usualmente condotte mediante una modellazione teorica che consente di individuare i parametri che governano i fenomeni; tali ricerche sono frequentemente svolte in parallelo ad indagini sperimentali specifiche. Le ricerche teoriche hanno spesso favorito la definizione degli obiettivi delle prove sperimentali le quali, oltre a consentire controlli ed a fornire i valori dei parametri fondamentali, a volte hanno fornito spunti per ulteriori ricerche.

Nell'attività scientifica, si possono individuare due filoni di ricerca relativi alle applicazioni strutturali del calcestruzzo fibrorinforzato ed al riutilizzo di rifiuti da costruzione e demolizione (C&DW) nel calcestruzzo.

In anni recenti sono stati proposti sul mercato calcestruzzi con fibre che vengono aggiunte alla matrice allo scopo di tenacizzare il materiale in fase post-fessurativa. Le fibre attualmente più utilizzate a scopi strutturali sono le fibre di acciaio sagomate in modo da garantire un buon ancoraggio nella matrice di calcestruzzo. Di fronte ad un utilizzo sempre più crescente di questo materiale, il quadro normativo internazionale non è ancora in grado di offrire una buona Normativa per la classificazione del calcestruzzo fibrorinforzato e per la progettazione di elementi strutturali in calcestruzzo fibrorinforzato.

I tipi di carico normalmente applicati alle pavimentazioni industriali comportano stati di sforzo particolarmente complessi. I carichi mobili, per esempio, esercitano azioni cicliche variabili nei diversi punti della pavimentazione che risulta sottoposta ad azioni flettenti con trazioni nella parte sia superiore che inferiore della piastra. In questo contesto le fibre di acciaio, distribuendosi uniformemente nella piastra, rappresentano un'armatura ideale in quanto è diffusa nel calcestruzzo, non richiede mano d'opera per la posa e non crea problemi durante il getto. I metodi di calcolo usualmente proposti per il dimensionamento delle pavimentazioni in calcestruzzo fibrorinforzato di basano sul comportamento elastico di una piastra su appoggio alla Winkler. La verifica riguarda il confronto tra la massima tensione determinata in campo elastico lineare, con teorie classiche o con analisi numeriche, e la tensione equivalente post-picco che il materiale è in grado di offrire dopo la fessurazione. Tale confronto è però relativo a due grandezze disomogenee: da una parte la sollecitazione determinata in base al comportamento elastico pre-fessurativo, dall'altra la resistenza in fase post-fessurativa. Questa disomogeneità porta a sottostimare la capacità di resistenza postfessurazione del calcestruzzo e quindi a non sfruttare tutte le risorse che il materiale è in grado di offrire. La resistenza post-fessurazione è particolarmente significativa nel caso del calcestruzzo fibrorinforzato grazie all'azione di cucitura esercitata dalle fibre.

L'ottimizzazione di un calcolo strutturale può essere raggiunta solo conoscendo le reali caratteristiche del materiale ed utilizzando modelli di calcolo che simulino al meglio il comportamento della struttura. Trattandosi di calcestruzzo rinforzato con fibre che manifestano la loro presenza e dimostrano la loro efficacia solo dopo la fessurazione della matrice, il metodo di calcolo adottato si basa sulla meccanica della frattura non lineare.

La ricerca legata al recupero dei rifiuti è un tema che è stato affrontato sia dal punto di vista normativo-bibliografico che sperimentale. In particolare è stato investigato il riutilizzo dei rifiuti da costruzione e demolizione in sostituzione parziale o completa degli aggregati naturali per la produzione di miscele di calcestruzzo.